The New Oscar Pettiford Sextet

the new oscar pettiford sextet

The New Oscar Pettiford Sextet è il primo album da leader del contrabbassista Oscar Pettiford, registrato il 29 dicembre 1953 a New York e pubblicato l’anno successivo, nel 1954, dalla Debut Records.

Pettiford è stato uno dei primi contrabbassisti della scena bebop newyorkese a partire dal 1940 ed uno degli sperimentatori più intrepidi in quanto a strumentazione. Il perché il suo violoncello, in particolare, fosse giustamente noto è racchiuso proprio in sei delle sette tracce di questo disco (solo su una suona il contrabbasso). Pettiford si lascia accompagnare dal sax tenore di Phil Urso, dal piano di Walter Bishop, dal corno francese di Julius Watkins, dal contrabbasso di Charles Mingus (qui appena trentenne e poco distante dal suo debutto ufficiale come leader avvenuto solo un paio di anni prima) e dalla batteria di Percy Brice.

In scaletta sono da sottolineare The Pendulum at Falcon’s Lair, pezzo che apre l’album, ancora oggi riconosciuto come uno dei migliori a livello mondiale per quanto riguarda la scrittura bebop, e Tamalpais Love Song, classico nella sua struttura, ma tanto bello nella sua semplicità quanto costellato da interazioni intuitive e complesse. Oltre ai sette brani registrati durante la sessione originale del 1953 (tutte composizioni dello stesso Pettiford, a parte un brano di Louis Hjulmand e uno di Quincy Jones), la ristampa digitale in CD include altri quattro pezzi che il contrabbassista registrò nel 1949 come sideman del sassofonista Serge Chaloff, brani più strettamente legati alla tradizione bop e, purtroppo, non registrati altrettanto bene rispetto al resto del disco, ma che dimostrano tutta l’eccezionale abilità di Pettiford come accompagnatore.

oscar pettiford

Tracklist:
Tutte le composizioni sono di Pettiford, tranne dove indicato diversamente.

  1. The Pendulum at Falcon’s Lair – 4:44
  2. Tamalpais Love Song – 3:52
  3. Jack, the Fieldstalker – 4:34
  4. Fru Bruel (L. Hjulmand) – 5:23
  5. Stockholm Sweetin’ (Q. Jones) – 4:14
  6. Low and Behold – 3:27
  7. I Succumb to Temptation (L. Hjulmand) – 5:38
    Bonus tracks nella versione in CD:
  8. Chicksaw (T. Gibbs, S. Rogers) – 2:55
  9. Bob Scotch (S. Chaloff) – 3:16
  10. The Most (A. Cohn) – 2:54
  11. Chasin’ the Bass (L. Feather) – 2:31

Musicisti:

  • Oscar Pettiford – Violoncello, contrabbasso (solo traccia 2)
  • Phil Urso – Sax tenore
  • Walter Bishop – Piano
  • Julius Watkins – Corno francese
  • Charles Mingus – Contrabbasso (eccetto traccia 2)
  • Percy Brice – Batteria

Charles Mingus | Mingus at Antibes

mingus at antibes

Mingus at Antibes è un doppio album di Charles Mingus registrato dal vivo durante il Jazz Festival di Antibes, in Francia, il 13 luglio del 1960 e pubblicato dalla Atlantic Records solo sedici anni più tardi, nel 1976.

L’album raccoglie le performance di alcuni dei musicisti regolari di Mingus (di solito in quintetto senza piano) e a parte lui stesso (al contrabbasso ma anche al piano su Wednesday Night Prayer Meeting e Better Git Hit in Your Soul), rispondono all’appello Ted Curson alla tromba, Eric Dolphy al sax alto e al clarinetto, Booker Ervin al sax tenore e Dannie Richmond alla batteria. Guest star d’eccezione, Bud Powell al piano, ma solo sulla I’ll Remember April di Gene de Paul.

Memorabile l’intesa tra i fiati, Dolphy ed Ervin su tutti, capaci di generare una grande quantità di calore strumentale attraverso un serie di brillanti assolo. Considerato da molti come uno degli album più popolari del musicista e compositore americano, Mingus at Antibes esprime e dichiara limpidamente l’amore di Mingus per le proprie estreme ispirazioni, ma nel “rispetto” degli appassionati europei di jazz per i quali addolcisce i passaggi di alcuni brani, originariamente trattati con molta più libertà.

Tracklist:
Tutte le composizioni sono di Mingus, tranne dove indicato diversamente.

  1. Wednesday Night Prayer Meeting – 11:54
  2. Prayer for Passive Resistance – 8:06
  3. What Love? – 13:34
  4. I’ll Remember April (Gene de Paul) – 13:39
  5. Folk Forms I – 11:08
  6. Better Git Hit in Your Soul – 11:00

Musicisti:

  • Charles Mingus – Contrabbasso, Piano (traccia 1 e 6)
  • Ted Curson – Tromba
  • Eric Dolphy – Sax alto, Clarinetto (traccia 3)
  • Bud Powell – Piano (traccia 4)
  • Booker Ervin – Sax tenore
  • Dannie Richmond – Batteria

Thad Jones | The Fabulous Thad Jones

the fabulous thad jones

The Fabulous Thad Jones è l’album di debutto del trombettista jazz americano Thad Jones registrato l’11 agosto del 1954 e pubblicato nello stesso anno dall’etichetta di Charles Mingus, la Debut Records. Sempre la Debut lo ristampò nel 1958 con il titolo Thad Jones, aggiungendo alla scaletta originale (da 6 brani) 4 bonus tracks provenienti dalla sessione del 10 marzo del 1955 (dalla quale nacque anche l’album Thad Jones/Charles Mingus – Jazz Collaborations, Vol. 1).

The Fabulous Thad Jones mette in risalto lo stile imprevedibile di Jones che suona allo stesso tempo anche accessibile a tutti. Il quartetto originale che accompagna il trombettista è formato anche da John Dennis al piano, da Charles Mingus al contrabbasso e da Max Roach alla batteria. Mentre negli altri 6 brani (le 4 bonus track della seconda ristampa in LP, più le 2 della versione rimasterizzata in CD), seguendo un groove musicalmente vicino alle sonorità di Count Basie, la band cambia quasi completamente volto con Frank Wess al sax tenore e al flauto, Hank Jones al piano, Kenny Clarke alla batteria e Charles Mingus al contrabbasso (in questo caso unico musicista a presiedere in entrambe le sessioni). Alcuni dei brani in tracklist tendono ad una complessità sonora notevole, ma ciò non ha impedito loro di diventare comunque degli standard brillanti, come nel caso di  I’ll Remember AprilYou Don’t Know What Love Is e Get Out of Town.

Tracklist:
Tutte le composizioni sono di Jones, tranne dove indicato diversamente.

  1. Get Out of Town (Porter) – 8:43
  2. One More – 7:28
  3. Bitty Ditty – 4:53
  4. More of the Same – 5:12
  5. Elusive – 5:12
  6. Sombre Intrusion – 2:46
  7. I Can’t Get Started (Duke, I. Gershwin) – 6:06
  8. I’ll Remember April (DePaul, P. Johnston, Raye) – 3:48
  9. You Don’t Know What Love Is (DePaul, Raye) – 3:29
  10. Chazzanova (Mingus) – 3:41
    Bonus tracks nella versione in CD:
  11. Get Out of Town (Porter) – 7:31
  12. One More – 4:00

Musicisti:

  • Thad Jones – Tromba
  • Charles Mingus – Contrabbasso
  • Frank Wess – Sax tenore, Flauto
  • Hank Jones – Piano
  • Kenny Clarke – Batteria
  • John Dennis – Piano
  • Max Roach – Batteria

The Quintet | Jazz at Massey Hall

jazz at massey hall

Jazz at Massey Hall è un album live inciso durante la leggendaria esibizione del celebre The Quintet il 15 maggio del 1953 presso la Massey Hall di Toronto e pubblicato dalla Debut Records nello stesso anno. Il “Quintetto” in questione è composto da un cast all star che riunisce le più grandi personalità della scena jazz dell’epoca solo ed esclusivamente per questa esibizione dal vivo: Dizzy Gillespie alla tromba, Charlie Parker al sax alto, Bud Powell al piano, Charles Mingus al contrabbasso e Max Roach alla batteria. I cinque musicisti eseguirono alcuni brani altrettanto leggendari come Perdido, Hot House e A Night in Tunisia.

L’album fu pubblicato dalla Debut Records, l’etichetta di proprietà di Charles Mingus che portò le registrazioni a New York e insieme a Max Roach incise nuovamente le linee di basso (rovinate negli originali).

Alcune curiosità dalla pagina Wikipedia dedicata all’opera:

  • Leggenda vuole che il concerto coincise con la messa in onda in tv del match di boxe per il titolo mondiale dei pesi massimi fra Rocky Marciano e Jersey Joe Walcott, il che avrebbe causato uno scarso afflusso di pubblico all’esibizione (si narra di una sala mezza vuota con appena 700 spettatori).
  • Tra i vari aneddoti si narra anche che Parker, Gillespie e lo stesso Powell fossero completamente ubriachi durante il concerto.
  • Charlie Parker non poté comparire in copertina e nelle note interne del disco con il suo vero nome per ragioni contrattuali e quindi venne accreditato sotto pseudonimo con il nome “Charlie Chan” (un’allusione ironica al detective di fantasia Charlie Chan e alla moglie di Parker, Chan Richardson).

L’appellativo di disco capolavoro è meritato perché al momento di questo concerto ogni musicista all’opera in questa sessione era considerato l’innovatore del proprio strumento all’interno del movimento bebop. Tutti loro, influenzati chi più chi meno proprio da Charlie Parker, dimostrano qui un feeling che sfiora la magia. Il risultato è una serie di ferventi assoli su brani uptempo come Salt Peanuts e Wee che sembrano scorrere come un fiume in piena senza troppo controllo ma perfettamente armonici. All the Things You Are ridefinisce invece la ballata classica originariamente composta da Jerome Kern attraverso frequenti echi dalla Grand Canyon Suite di Parker e Gillespie e un grandioso assolo meditativo di Powell. Il classico immortale di Gillespie, Night in Tunisia, è eseguito con una spavalderia impareggiabile dove a farla da padrone è soprattutto il contrasto tra l’intensità emotiva di Parker e gli spericolati “voli” dello stesso Gillespie. Un album leggendario.

the quintet

Nel 2004 è stata pubblicata dalla Jazz Factory una nuova edizione in digitale del concerto intitolata Complete Jazz at Massey Hall che recupera l’esibizione integrale e aggiunge alla tracklist sette brani, suonati però senza Parker e Gillespie.

Tracklist:

  1. Perdido (J. Tizol, H. Lengfelder, E. M. Drake) – 7:47
  2. Salt Peanuts (D. Gillespie, S. Coleman, K. Clarke) – 7:44
  3. All the Things You Are/52nd Street Theme
    (J. Kern, O. Hammerstein II, T. Monk) – 7:55
  4. Wee (Allen’s Alley) (D. Best, D. Gillespie, F. Paparelli) – 6:46
  5. Hot House (T. Dameron) – 9:17
  6. A Night in Tunisia (D. Gillespie, F. Paparelli) – 7:39

Musicisti:

  • Dizzy Gillespie – Tromba
  • Charlie Parker – Sax alto
  • Bud Powell – Piano
  • Charles Mingus – Contrabbasso
  • Max Roach – Batteria

Qui sotto puoi ascoltare i primi due brani che aprono il disco, Perdido e Salt Peanuts. Mentre qui trovi tutto l’album su Grooveshark, nella sua versione integrale (Complete Jazz at Massey Hall).

Duke Ellington | Money Jungle

money jungle

Money Jungle (Blue Note, 1963) è un album che nasce dalla collaborazione tra il pianista e compositore Duke Ellington, il batterista Max Roach ed il contrabbassista Charles Mingus. La sessione di registrazione venne organizzata dalla United Artists in occasione del 63° compleanno del pianista.

Da Wikipedia:

Le sessioni per l’album furono anche la prima registrazione in trio di Mingus dopo le sue sedute di registrazione per la Jubilee Records con Hampton Hawes e Dannie Richmond. Nel 1974, Mingus in una intervista rilasciata alla rivista Downbeat raccontò: «Ho ricevuto una telefonata dalla casa discografica e poi abbiamo incontrato il “duca” nel suo ufficio per discutere di quello che voleva fare esattamente».

Vi furono vari e aspri alterchi tra Mingus e Roach durante la sessione (i due litigarono a più riprese e Mingus si rifiutò di continuare a suonare e solo le lusinghe di Ellington lo convinsero a non abbandonare il progetto). Nonostante questo, l’intesa musicale del trio si rivelò altissima e il disco è considerato tra i classici jazz intramontabili.

Tracklist:

Lato 1
  1. Money Jungle – 5:20
  2. Le Fleurs Africaines (African Flower) – 3:36
  3. Very Special – 4:26
  4. Warm Valley – 3:32
Lato 2
  1. Wig Wise – 3:20
  2. Caravan (Musica: J. Tizol; Testo: I. Mills) – 4:12
  3. Solitude – 5:33

Musicisti:

  • Duke Ellington – Pianoforte
  • Charles Mingus – Contrabbasso
  • Max Roach – Batteria

Charles Mingus | The Black Saint & the Sinner Lady

the black saint and the sinner lady

The Black Saint and the Sinner Lady (Impulse!, 1963) è un album in studio del musicista jazz statunitense Charles Mingus. Il disco consiste in una unica lunga composizione divisa in quattro tracce e sei movimenti, parzialmente scritta come un balletto.

L’album è stato inciso in una sessione unica di registrazione, il 20 gennaio del 1963, dove Mingus, al contrabbasso, viene accompagnato da una band di undici elementi, accuratamente scelti da lui stesso durante le serate al club Village Vanguard. In ogni caso si tratta di musicisti quasi tutti poco conosciuti e che solo in seguito a questo disco acquistarono prestigio.

Da Wikipedia:

Si tratta di un lavoro chiaramente influenzato dallo stile di Duke Ellington (con il quale Mingus aveva collaborato un anno prima per l’album Money Jungle), soprattutto nell’orchestrazione di strumenti quali le trombe, il pianoforte, e gli interventi del sax. Mingus definì il particolare stile orchestrale presente nell’album, “ethnic folk-dance music”. L’innovazione messa in atto da Mingus è il concedere la massima libertà espressiva ai musicisti in partiture ariose e poliritmiche suonando loro solo la struttura dei pezzi al piano in modo da dare una vaga idea di cosa avesse in mente e di come il brano dovesse suonare. L’album possiede una posizione di rilievo nell’intera discografia mingusiana, trattandosi di un’opera ambiziosa nella quale l’autore si prefigge di raccontare il conflitto perpetuo del popolo afroamericano contro un fato avverso che ne impedisce l’emancipazione da secoli. L’LP contiene note interne scritte personalmente da Mingus e dal suo psicoterapeuta di allora, il Dr. Edmund Pollock.

Tracklist:

  1. Track A – Solo Dancer – 6:39
    Stop! Look! And Listen, Sinner Jim Whitney!
  2. Track B – Duet Solo Dancers – 6:45
    Hearts’ Beat and Shades in Physical Embraces
  3. Track C – Group Dancers – 7:22
    (Soul Fusion) Freewoman and Oh, This Freedom’s Slave Cries
  4. Mode D – Trio and Group Dancers – 18:39
    Stop! Look! And Sing Songs of Revolutions!
    Mode E – Single Solos and Group Dance
    Saint and Sinner Join in Merriment on Battle Front
    Mode F – Group and Solo Dance
    Of Love, Pain, and Passioned Revolt, then Farewell,
    My Beloved, ‘til It’s Freedom Day

Musicisti:

  • Charles Mingus – Contrabbasso, Pianoforte
  • Jerome Richardson – Sax soprano, Sax baritono, Flauto
  • Charlie Mariano – Sax alto
  • Dick Hafer – Sax tenore, Flauto
  • Rolf Ericson – Tromba
  • Richard Williams – Tromba
  • Quentin Jackson – Trombone
  • Don Butterfield – Tuba, Trombone contrabbasso
  • Jaki Byard – Pianoforte
  • Jay Berliner – Chitarra acustica
  • Dannie Richmond – Batteria