Booker Ervin | That’s It!

that's it

That’s It! è un album del sassofonista jazz Booker Ervin registrato nella sessione del 6 gennaio 1961 presso i Nola Penthouse Studios di New York per la Candid Records, particolare etichetta fondata da Archie Bleyer nel 1960 (e durata purtroppo solo otto mesi). In molti casi, i musicisti jazz e blues che registrarono per la Candid in quel periodo, erano ispirati e diretti in modo più creativo rispetto alla media e questo disco di Ervin non fa certo eccezione, arrivando anzi ad essere considerato uno dei lavori più rappresentativi dell’intero catalogo della casa di produzione (tra gli altri, quelli di Mingus, Eric Dolphy, Cecil Taylor o Steve Lacy).

Il sax tenore di Ervin ha sempre cercato un sound molto particolare e qui si è espresso al meglio, grazie anche ad un dinamico quartetto (che purtroppo, anche questo, durò troppo poco tempo) che oltre allo stesso Ervin comeprendeva anche Horace Parlan al piano, George Tucker al contrabbasso e Al Harewood alla batteria.
Tra i sei pezzi in scaletta, quattro dei quali composti dal bandleader, sono da sottolineare gli standard Poinciana e Speak Low, mentre tra gli originali il più noto è di sicuro Booker’s Blues, scandito da un repentino sax dal timbro brillante, dopo una quarantina di secondi di silenzio sporcato appena da qualche nota di contrabbasso.

Booker Ervin

Ervin morì purtroppo nel 1970 all’età di 39 anni, dopo una carriera discografica intensa ma durata meno di un decennio. I migliori sassofonisti tenore di quel periodo, artisti del calibro di Sonny Rollins o John Coltrane, erano caratterizzati da un tono e uno stile unici. E Booker Ervin, con il suo modo di suonare immediatamente riconoscibile, non faceva certo eccezione, riuscendo a sfoggiare sempre un tono graffiante e dinamico, energico e vitale. E in tal senso, That’s It! è un meraviglioso testimone.

Tracklist:
Tutte le composizioni sono di Ervin, tranne dove indicato diversamente.

  1. Mojo – 7:57
  2. Uranus – 4:32
  3. Poinciana (B. Bernier, N. Simon) – 8:04
  4. Speak Low (O. Nash, K. Weill) – 7:12
  5. Booker’s Blues – 10:59
  6. Boo – 4:32

Musicisti:

  • Booker Ervin – Sax tenore
  • Horace Parlan – Piano
  • George Tucker – Contrabbasso
  • Al Harewood – Batteria

Horace Parlan | Movin’ & Groovin’

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Pubblicato nel 1960 dalla Blue Note, Movin’ & Groovin’ fu l’album che segnò il debutto come solista del pianista americano Horace Parlan.
Un lavoro impressionante, quello organizzato in questo disco, che sancisce sin da subito, e distintamente, il complesso stile bop di Parlan. Che per dimostrarlo si avvale qui di un trio che vede Sam Jones al contrabbasso e Al Harewood alla batteria.
La guida di Parlan, stilosa e puntuale, compatta a meraviglia il cast all’opera destreggiandosi in una tracklist composta da
blues boppeggianti e ballate liriche. Tra questi alcuni notissimi standard come On Green Dolphin Street, la C Jam Blues di Duke Ellington e la Bags’ Groove di Milt Jackson. Tra tutte, Parlan firma una sola composizione originale, la bellissima e ipnotica Up in Cynthia’s Room.

Per quanto riguarda il “suono” di Parlan, come afferma il critico Stephen Thomas Erlewine sul sito AllMusic:

“Se non fosse per l’approccio creativo agli accordi e un percussivo attacco da destra, sarebbe stato impossibile affermare che a Parlan mancassero due dita della mano destra dal momento che il suo modo di suonare risulta straordinariamente agile e fluido.”

La musica di questo trio oscilla letteralmente tra ballate lente e purissimo bop e il legame tra il bandleader e i suoi sidemen è quasi empatico. Questo il motivo principale per cui Movin’ & Groovin’ rappresenta l’incantevole e saporito debutto di un grande pianista.

horace parlan

Tracklist:

  1. C Jam Blues (B. Bigard, D. Ellington) – 5:13
  2. On Green Dolphin Street – (B. Kaper, N. Washington) – 5:30
  3. Up in Cynthia’s Room (H. Parlan) – 5:26
  4. Lady Bird (T. Dameron) – 5:03
  5. Bags’ Groove (M. Jackson) – 5:48
  6. Stella by Starlight (N. Washington, V. Young) – 6:04
  7. There Is No Greater Love (I. Jones, M. Symes) – 6:43
  8. It Could Happen to You (J. Burke, J. Van Heusen) – 3:18

Musicisti:

  • Horace Parlan – Piano
  • Sam Jones – Contrabbasso
  • Al Harewood – Batteria

Horace Parlan | Headin’ South

headin south

Headin’ South è il quarto album da bandleader del pianista jazz Horace Parlan registrato e nel 1960 e pubblicato dalla Blue Note. L’album raccoglie una brillante serie di brani blues e soul-jazz, ma Parlan aggiunge alla tracklist anche il suo repertorio standard dove riesce ad esprimersi al meglio grazie ad un solido quartetto che oltre a lui comprende anche George Tucker al contrabbasso, Al Harewood alla batteria e Ray Barretto alle congas (all’opera su 6 degli 8 pezzi complessivi).

In Summertimeil contrabbasso di Tucker offre al pubblico alcune belle suggestioni, mentre in brani come The Song is Ended, Prelude to a Kiss, My Mother’s Eye e nella Jim Loves Sue di Ahmad Jamal sono da sottolineare soprattutto le sezioni solistiche e le trame tonali e intriganti. La Congalegre composta dallo stesso Barretto è una briosa performance dal ritmo latino, mentre la title track, Headin’ South, composizione originale di Parlan, è un blues oscillante ed energico che punta ad un lento ed incessante arpeggio circolare.

Headin’ South è un album vigoroso che segna un periodo fondamentale nella carriera di Parlan, ma anche un lavoro di passaggio, tra dischi come Speakin’ My Peace e On the Spur of the Moment, dove il pianista predilige invece un cast in quintetto che dona molta più importanza ai fiati.

Tracklist:

  1. Headin’ South (H. Parlan) – 4:29
  2. The Song Is Ended (I. Berlin) – 5:55
  3. Summertime (G. Gershwin, D. Heyward) – 5:59
  4. Low Down (H. Parlan) – 5:30
  5. Congalegre (R. Barretto) – 4:24
  6. Prelude to a Kiss (D. Ellington, I. Gordon, I. Mills) – 5:28
  7. Jim Loves Sue (A. Jamal) – 4:32
  8. My Mother’s Eyes (A. Baer, L. Wolfe Gilbert) – 5:21

Musicisti:

  • Horace Parlan – Piano
  • George Tucker – Contrabbasso
  • Al Harewood – Batteria
  • Ray Barretto – Congas (eccetto tracce 3 e 6)

Qui sotto trovi i due brani di apertura del disco, Headin’ South e The Song is Ended, mentre qui è disponibile all’ascolto l’album completo su Grooveshark.

Horace Parlan | Happy Frame of Mind

happy frame of mind

Happy Frame of Mind è il settimo album del pianista jazz Horace Parlan nato da una sessione registrata il 15 febbraio del 1963 ma pubblicato dalla Blue Note Records solo nel 1986. I vari brani furono inseriti nel 1976 come parte del doppio album Back from the Gig accreditato al solo sassofonista Booker Ervin e solo successivamente pubblicati integralmente come disco di Parlan.

In quest’album trovi un Parlan che cerca di divincolarsi da quello stesso hard bop diventato suo marchio di fabbrica, per muoversi verso un territorio più post-bop e avventuroso. Il sestetto di prim’ordine che lo accompagna è composto anche da Johnny Coles alla tromba, Booker Ervin al sax tenore, Grant Green alla chitarra, Butch Warren al contrabbasso e Billy Higgins alla batteria. Nella tracklist troviamo lo standard Home is Africa (composto dal contrabbassista jazz Ronnie Boykins, noto soprattutto per le sue collaborazioni con Sun Ra) e Kucheza Blues (del pianista e compositore giamaicano Randy Weston), i due originali di Parlan, Back from the Gig e la title track Happy Frame of Mind, quello di Ervin, A Tune for Richard, e infine la composizione di Coles, Dexi.

horace parlan

Parlan produce e dirige una musica provocatoria e decisamente fondata su sonorità soul e blues, lanciandosi in difficili improvvisazioni e lasciando ai vari sideman altrettanto spazio. Nessuno di loro si spinge oltre certi limiti, ma tutti cercano di conferire svolte imprevedibili ai propri assolo (come raramente è successo nei precedenti lavori di Parlan). E forse è proprio questo il motivo per cui Happy Frame of Mind è stato “rinvenuto” in ritardo dai caveau della Blue Note (e riconosciuto ancor più in ritardo come opera stessa di Parlan). Fortunatamente questo disco si è anche rivelato, con il passare del tempo, come una delle iniziative di maggior successo del pianista, cavalcando a meraviglia una perfetta via di mezzo tra un jazz più accessibile e un jazz più brillante e dinamico.

Tracklist:
Tutte le composizioni sono di Parlan, tranne dove indicato diversamente.

  1. Home Is Africa (R. Boykins) – 6:14
  2. A Tune for Richard (B. Ervin) – 5:44
  3. Back from the Gig – 5:58
  4. Dexi (J. Coles) – 5:57
  5. Kucheza Blues (R. Weston) – 6:10
  6. Happy Frame of Mind – 8:49

Musicisti:

  • Horace Parlan – Piano
  • Johnny Coles – Tromba
  • Booker Ervin – Sax tenore
  • Grant Green – Chitarra (eccetto traccia 5)
  • Butch Warren – Contrabbasso
  • Billy Higgins – Batteria

Horace Parlan | Us Three

us three

Us Three (Blue Note, 1960) è il secondo album da solista del pianista jazz Horace Parlan che nel mezzo della sua “ricca” attività come sideman per Lou Donaldson (è di quello stesso anno l’album capolavoro Sunny Side Up), sceglie di lavorare in trio con con il contrabbassista George Tucker e il batterista Al Harewood. I tre musicisti, che avevano già suonato  insieme in diverse serate al Minton di Harlem, qui danno vita ad una sessione (registrata il 20 aprile del 1960) puramente hard bop ma squisitamente permeata da interessanti pennellate soul jazz.

Nella title track, Us Three, Parlan scandisce le note con splendida cadenza, mentre per Wadin’ si ispira al noto spiritual Wade in the Water scendendo di tono, virando su ritmi funky e lasciando piena libertà d’improvvisazione alla sezione ritmica. Su I Wanna Be Loved e Return Engagement (ultima delle tre composizioni originali firmate da Parlan) qualcosa cambia nelle dinamiche sonore del trio (e del pianista in particolare), insinuandosi un chiaro tributo alla musica di Ahmad Jamal, che lo stesso Parlan cita a più riprese come forte influenza contemporanea.

Us Three è un disco che gioca sull’economia delle note, in netto contrasto con l’hard bop realizzato con Donaldson o con le energiche sessioni con Mingus (vedi l’album Mingus Ah Um dell’anno precedente, il ’59). Una sessione più complessa armonicamente e di certo appagante dal punto di vista emotivo, nata da un trio che, secondo la critica specializzata, rimane ancora oggi troppo sottovalutato.

horace parlan

Piccola curiosità: si, nel caso te lo stessi chiedendo, gli US3 (band hip hop e acid jazz fondata nel 1991) si sono ispirati a questo disco per il proprio nome.

Tracklist:
Tutte le composizioni sono di Parlan, tranne dove indicato diversamente.

  1. Us Three – 4:33
  2. I Want to Be Loved (S. Churchill) – 4:50
  3. Come Rain or Come Shine (H. Arlen, J. Mercer) – 6:26
  4. Wadin’ – 5:52
  5. The Lady Is a Tramp (L. Hart, R. Rodgers) – 7:09
  6. Walkin’ (R. Carpenter) – 7:05
  7. Return Engagement – 4:48

Musicisti:

  • Horace Parlan – Piano
  • George Tucker – Contrabbasso
  • Al Harewood – Batteria

Stanley Turrentine | Look Out!

look out!

Look Out! è l’album di debutto da leader del sassofonista Stanley Turrentine. Pubblicato nel 1960 dalla Blue Note Records, il disco raccoglie le sue prime sessioni per l’etichetta realizzate in quartetto con la collaborazione del pianista Horace Parlan, del contrabbassista George Tucker e del batterista Al Harewood.

Anche se più noto per le sue performance oscillanti tra il blues e il soul-jazz, questa prima sessione come leader di Turrentine (registrata il 18 giugno del 1960) ricalca un bop più tradizionale e rappresenta un’importante testimonianza del tono chiaro e caldo tramite il quale il sassofonista in questione riesce a donare all’intero album una meravigliosa e fluente coerenza. Su sei brani in scaletta, si contano tre originali composti da Turrentine (la title track Look Out, Minor Chant e la funky melodica Little Sheri), una stupenda ballata (Journey into Melody), uno standard di Clifford Brown (Tiny Capers) e una composizione firmata da Parlan (Return Engagement). Da sottolineare infine che nella prima versione in CD di quest’album, distribuita nel 1987, sono state aggiunte 3 bonus tracks: una versione più breve di Little Sheri e i brani Tin Tin Deo e Yesterdays (quest’ultima ripresa e allungata da Turrentine in alcuni suoi lavori successivi come Up at Minton’s).

stanley turrentine

Tracklist:
Tutte le composizioni sono di Turrentine, tranne dove indicato diversamente. Tutti i brani sono stati registrati presso gli studi di Rudy Van Gelder, nel New Jersey, il 18 giugno del 1960.

  1. Look Out – 7:07
  2. Journey into Melody (R. Farnon) – 4:52
  3. Return Engagement (H. Parlan) – 4:40
  4. Little Sheri – 7:46
  5. Tiny Capers (C. Brown) – 4:56
  6. Minor Chant – 6:17
    Bonus tracks nella versione in CD:
  7. Tin Tin Deo (G. Fuller, C. Pozo) – 6:15
  8. Yesterdays (O. Harbach, J. Kern) – 6:52
  9. Little Sheri [45″ version] – 5:36

Musicisti:

  • Stanley Turrentine – Sax tenore
  • Horace Parlan – Piano
  • George Tucker – Contrabbasso
  • Al Harewood – Batteria

Lou Donaldson | Sunny Side Up

sunny side up

Sunny Side Up è un album del sassofonista Lou Donaldson registrato per la Blue Note nel 1960 in compagnia di Bill Hardman alla tromba, Horace Parlan al piano, Sam Jones al contrabbasso (sostituito da Laymon Jackson su quattro brani) e Al Harewood alla batteria.

Ci sono da sottolineare, in questo disco, le oscillazioni al piano di Parlan che insieme a Donaldson diventa coppia autorevole che guida il gruppo in una serie di standard morbidi e originali orientati al blues. Sunny Side Up, in realtà, cerca di attingere alle venature hard bop, lasciandosi alle spalle i toni da bop classico che avevano caratterizzato la produzione di Donaldson per la Blue Note negli anni ’50.

In ogni caso, il clima rilassato e particolarmente pigro che si respira durante tutta la sessione (nello specifico su brani come Politely e Way Down Upon the Swanee River) e una citazione poco riuscita de Il Volo del Calabrone all’interno del brano Blues for J.P., sono stati motivo di critica, all’epoca, nei confronti del sassofonista e del suo aver appena sfiorato le vere tematiche hard bop. Sunny Side Up rimane in ogni caso una testimonianza importante di un Donaldson sulla soglia di un cambiamento importante, agli inizi degli anni ’60, che lo avrebbe portato verso tematiche più soul jazz, realizzando nei due anni successivi alcuni dei suoi migliori capolavori (come nel caso di Here ‘Tis o The Natural Soul).

Tracklist:
Le tracce 3, 6, 7 e 8 sono state registrate il 5 febbraio del 1960, mentre le tracce 1, 2, 4 e 5 il 28 dello stesse mese.

  1. Blues for J.P. (H. Parlan) – 5:39
  2. The Man I Love (I. Gershwin, G. Gershwin) – 5:14
  3. Politely (B. Hardman) – 5:52
  4. It’s You or No One (Cahn, Styne) – 3:58
  5. The Truth (L. Donaldson) – 5:21
  6. Goose Grease (L. Donaldson) – 6:07
  7. Softly, As in a Morning Sunrise (O. Hammerstein II, S. Romberg) – 6:32
    Bonus track nella versione in CD:
  8. Way Down Upon the Swanee River (S. Foster) – 5:39

Musicisti:

  • Lou Donaldson – Sax alto
  • Horace Parlan – Piano
  • Bill Hardman – Tromba (tracce 1-4, 6-8)
  • Laymon Jackson – Contrabbasso (tracce 1-2, 4-5)
  • Sam Jones – Contrabbasso (tracce 3, 6-8)
  • Al Harewood – Batteria

Stanley Turrentine | Up at “Minton’s”

up at "minton's"

Il nome di Stanley Turrentine cominciava appena a circolare tra i grossi nomi del jazz nei primi anni ’60, quando fece la sua comparsa al Minton’s Playhouse sulla 118ª strada ovest a New York. Era il 23 febbraio del 1961, in compagnia del chitarrista Grant Green, del pianista Horace Parlan, del contrabbassista George Tucker e del batterista Al Harewood. Il gruppo cominciò a suonare i propri pezzi mescolando hard bop, funk e soul jazz. Quei brani furono poi raccolti e pubblicati dalla Blue Note in quello stesso anno in due LP diversi (Vol. 1 e Vol. 2) e rimasterizzati in digitale in un doppio CD solo nel 1994.

I ritmi e i toni di Turrentine (allora 27enne) erano caldi e puliti e anche se non era ancora il sassofonista celebre che sarebbe divenuto più tardi, faceva sfoggio dell’esperienza già maturata come sideman per pezzi grossi come Ike Quebec, Max Roach, Art Taylor e Jimmy Smith. Il repertorio si compone di alcuni standard e di un paio di blues che danno agli ascoltatori uno sguardo abbastanza definitivo sull’anima soul jazz di un “Mr. T.” all’inizio della sua produzione musicale.

Tracklist:
Tutte le composizioni sono di Turrentine, tranne dove indicato.

  1. But Not for Me (G. Gershwin, I. Gershwin) – 11:29
  2. Stanley’s Time – 11:03
  3. Broadway (B. Bird, T. McRae, H. Woode) – 10:38
  4. Yesterdays (O. Harbach, J. Kern) – 11:39
  5. Later at Minton’s – 13:55
  6. Come Rain or Come Shine (H. Arlen, J. Mercer) – 8:34
  7. Love for Sale (C. Porter) – 15:11
  8. Summertime (G. Gershwin, I. Gershwin, D. Heyward) – 7:14

Musicisti:

  • Stanley Turrentine – Sax tenore
  • Grant Green – Chitarra
  • Horace Parlan – Piano
  • George Tucker – Contrabbasso
  • Al Harewood – Batteria