Madlib the Beat Konducta vol. 0/6

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Partiamo dal presupposto che è impossibile parlare di Madlib (al secolo, Otis Jackson Jr.). DJ, polistrumentista, rapper e produttore musicale, il buon Otis conta produzioni e collaborazioni (tutte siglate con diversi pseudonimi) da numeri quasi impossibili da citare. Gabriele Marino e Gaspare Caliri hanno cercato di tirare le fila della sua carriera musicale in un lungo articolo sul sito SentireAscoltare qui, dal quale riporto poche righe, giusto per capire di quale ossessivo monomaniacale talento stiamo parlando:

Madlib è un workaholic, ma non è per lui una questione di stacanovismo, si tratta piuttosto di biologia, metabolismo, sopravvivenza, carne: Madlib fa musica come mangia, dorme e va di corpo. Con tutti i pregi e i difetti del caso. La sua non è una vocazione, è un istinto, non è una benedizione, è una condanna. Madlib ha fatto delle proprie ossessioni il proprio pane quotidiano: come i meglio creatori di cose artistiche della storia, ha deciso di esorcizzarle non combattendole ma abbandonandovisi completamente. […] Vinyl junkie totale, lui che nel 2004 dichiarava di fare i dischi, ma si tratta quasi certamente di un’esagerazione, con soltanto un sampler e un registratore otto piste, niente computer. Puro integralismo analogico in epoca pro-tools. Girano leggende forse non troppo lontane dal vero sulla sua personalità schiva e monomaniacale: la sua compagna lo avrebbe addirittura mollato perché esasperata dal suo stare tutto il giorno chiuso in studio a registrare suonare ascoltare.

Peanut Butter Wolf, il suo mecenate, dice che Mad produce più o meno un album al giorno, sicuramente tra i dieci e i venti pezzi fatti e finiti, e che lavora a più progetti contemporaneamente. Insomma, al di là di una figura anche oculatamente costruita per “fare personaggio”, quello dell’artista totalmente votato alla musica, logorroico su vinile ma reticente su tutto il resto e per tutto il resto (interviste col contagocce e sempre meno negli ultimi anni, due parole appena su qualsiasi cosa che non siano musica e dischi, riservatissimo sulla vita privata), sfuggente in tutto, già sfumato in mito come da un alone di incolmabile distanza, di alterità, cristallizzato, è certo insomma che Madlib davvero viva di musica e per la musica.

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Qui mi limiterò invece a segnalare il suo volume 0 e i suoi successivi tre doppi album, firmati con lo pseudonimo di Beat Konducta. Probabilmente tra i progetti meglio riusciti di Madlib, secondo la critica i 4 dischi, nel complesso, non sono privi di imperfezioni. Ma è curioso appurare come siano comunque unanimamente considerati tra le migliori produzioni del genere.

vol0 earth sounds

Il progetto fu messo in cantiere tra il 1994 e il 1996, ma fu pubblicato in doppio vinile da 45 giri dalla Stones Throw Records solo nel 2001 con il titolo Beat Konducta Vol. 0: Earth Sounds. E’ probabile che Madlib avesse in mente di farne una serie ma non la direzione che avrebbe preso.

Tracklist:

SIDE A: 01. Earth Sounds | 02. Conducted Rhythms | 03. Collie and Beer | SIDE B: 01. Breaks of Meditate Pt. 1 | 02. Elements of Mr. Crabfeather | 03. Blades | SIDE C: 01. Pike | 02. Chops & Thangs | 03. Lost Lust | 04. Drama Scene #4 | SIDE D: 01. Ashby Road | 02. Soul Sonata | 03. Mindtouch

vol2 movie scenesNel 2006 parte ufficialmente la serie con il bellissimo album Beat Konducta Vol. 1-2: Movie Scenes (Stones Throw Records). Nelle intenzioni e nelle fantasie del musicista, questo disco è realizzato come una colonna sonora per un film inesistente e con una particolare predilizione per l’uso di campionamenti da musica anni ’70, infarciti da note rock, funk e house. 35 brani, per lo più veri e propri frammenti musicali, il più lungo dei quali non va oltre i due minuti di durata.

Invece di partire da zero nella costruzione di un pezzo, come è naturale che sia, Madlib seziona una canzone o una musica già esistente e la reinterpreta creandone una nuova versione completamante diversa. La cosa è ancora più rilevante se si tiene in considerazione il fatto che il musicista non utilizza nastri master e computer (cosa che lo rende molto orgoglioso) ma solo giradischi, una drum machine, alcuni campionatori, una vecchia tastiera e una tonnellata di vecchi LP.

Tracklist:

VOLUME 1
01. The Comeback (Madlib) – 1:14 | 02. The Payback (Gotta) – 1:54 | 03. Face the Sun (Africa) – 1:52 | 04. Open (Space) – 1:35 | 05. Tape Hiss (Dirty) – 1:19 | 06. Sir Bang (Bounce) – 2:12 | 07. Third Ear (More) – 1:38 | 08. Stax (Strings) – 1:02 | 09. Electric Company (Voltage-Watts) – 1:31 | 10. Left on Silverlake (Ride) – 1:58 | 11. Painted Pictures (Art) – 1:42 | 12. Gold Jungle (Tribe) – 1:34 | 13. Offbeat (Groove) – 2:10 | 14. Pyramids (Change) – 1:56 | 15. Eternal Broadcaster (Authentic) – 2:44 | 16. Spanish Bells (High Dreams) – 1:28

VOLUME 2
01. The Rock (Humps) – 1:44 | 02. Box Top (Cardboard Dues) – 1:41 | 03. West Zone (Coastin’) – 1:23 | 04. Filthy (Untouched) – 1:41 | 05. Friends (Foes) – 2:13 | 06. Toe Fat (Ghettozone) – 1:38 | 07. Money Hugger (Gold Diggin’) – 1:50 | 08. The Comeup (Come Down) – 1:39 | 09. Two Timer (The Pimp) – 1:58 | 10. Chopstyle (Suey Blast) – 1:52 | 11. Black Mozart (Opus II) – 1:59 | 12. Understanding (Comprehension) – 1:25 | 13. Snake Charmer (Heads Up) – 1:27 | 14. Old Age (Youngblood) – 2:13 | 15. Fukwitus (The Eights) – 1:18 | 16. African Walk (Zamunda) – 1:17 | 17. Whutkanido (Can Do It) – 1:25 | 18. The Forest (Greens) – 1:04 | 19. Outerlimit (Space Ho) – 2:11

vol3-4 in indiaPubblicato nell’agosto del 2008, sempre per la Stones Throw Records, il secondo doppio album è Beat Konducta Vol. 3-4: in India, realizzato da Madlib attraverso l’utilizzo di un buon comparto di campioni pre registrati o estrapolati dal mondo della scena musicale di Bollywood degli anni ’70.

Quest’album non sembra inquadrare un obbiettivo preciso come il precedente e le 34 tracce sembrano essere collegate solo per via di un sound comunque in grado di offrire una straordinaria quantità di suoni che ruotano intorno a strumenti tradizionali indiani come il sitar. E si basa quasi esclusivamente sulla conclamata e innata abilità del suo autore, che non sta mai troppo a pensare al prodotto finito in quanto, per sua stessa natura, troppo preso dalla prossima cosa che sta per realizzare per ricordare anche solo quello che ha fatto pochi minuti prima.

Tracklist:

VOLUME 3
01. Enter… Hot Curry – 2:25 | 02. Indian Hump – 2:34 | 03. Movie Finale – 1:44 | 04. Raw Tranquility Pt. 3 – 1:54 | 05. Freeze – 1:36 | 06. Masala – 1:08 | 07. OnThatNewThing – 1:31 | 08. Indian Deli – 1:47 | 09. The Rumble – 2:32 | 10. Dancing Girls Theme – 1:57 | 11. Piano Garden – 1:45 | 12. Dark Alley Incidental Music – 2:23 | 13. Early Party – 1:53 | 14. Fifth Chant – 1:32 | 15. The Rip Off (Scene 3) – 1:03 | 16. Sitar Ride – 2:23

VOLUME 4
01. Get It Right – 1:56 | 02. More Rice – 2:06 | 03. Accordion for Raj – 1:51 | 04. Indian Bells – 1:36 | 05. Club Scene – 1:27 | 06. Duel – 1:55 | 07. Organ Stroll – 1:20 | 08. In the Cave – 1:23 | 09. Malfunction – 1:08 | 10. Victory – 0:20 | 11. Smoke Circle – 1:42 | 12. Raw Ground Wire – 1:17 | 13. New Bombay – 2:11 | 14. Shah Sound – 1:54 | 15. Another Getaway – 2:24 | 16. Main Title – 1:31 | 17. (Variations) – 2:47 | 18. No Sitar (Outro) – 1:54

vol5-6 tribute to jdillaInfine l’ultimo doppio, Beat Konducta Vol. 5-6: A Tribute to J Dilla (Dil Cosby and Dil Withers Suite), risale al febbraio del 2009 e nasce dalla collaborazione con J Rocc (DJ e producer) e dedicato all’amico deceduto J Dilla. Anche questo album, come il primo, vanta un ampio uso di campionature soul, funk e house, ma anche jazz.

Con questo album Madlib mette quindi insieme una serie di tributi in onore del compianto J Dilla realizzati nel tempo in collaborazione con altri musicisti (oltre al già citato J Rocc, nel disco compare anche Busta Rhymes) in un addio ricco e pieno di emozioni complicate che arrivano direttamente da un’amicizia andata avanti per anni. Naturalmente questo è un lavoro strumentale, privo quindi di voci, parole o commenti. Solo rari indizi nei sottotitoli dei brani. Il resto è purissimo stato d’animo, splendidamente illustrato in alcuni pezzi come Shades of Pete).

Tracklist:

VOLUME 5
01. For My Mans (Prelude) – 1:37 | 02. The Mystery (Dilla’s Still Here) – 1:47 | 03. Beat Provider (Through the Years) – 1:19 | 04. J’s Day Theme #3 (Support) – 2:06 | 05. In Jah Hands (Dilla’s Lament) – 2:00 | 06. Get Dollaz (24-7) – 1:14 | 07. The String (Heavy Jones) – 1:22 | 08. Two for Pay Jay (No Dough, No Show) – 1:36 | 09. No More Time? (The Change) – 2:23 | 10. Do You Know? (Transition) – 2:07 | 11. Dirty Hop (The Shuffle) – 2:08 | 12. Floating Soul (Peace) – 1:44 | 13. Infinity Sound (Never Ending) – 1:28 | 14. Sacrifice (Beat-a-Holic Thoughts) – 1:22 | 15. Rolled Peach Optimos (Call Day) – 1:29 | 16. Rebirth Cycle (Super Soul) – 0:56 | 17. The Main Inspiration (Coltrane of Beats) – 2:16 | 18. The Get Over (Move) – 1:40 | 19. Shades of Pete (Super) – 0:29 | 20. King Chop (Top Line) – 1:17 | 21. Anthenagin’ (?) – 1:34 | 22. Dil Cosby Interlude – 1:07

VOLUME 6
01. Dill Withers Theme – 0:43 | 02. First Class (The Best Catalogue) – 1:28 | 03. Lifetime (Lifeline) – 2:13 | 04. The Electric Zone (Plugged In) – 1:47 | 05. So Much (Music) – 1:16 | 06. Smoked Out (Green Blaze Subliminal Sounds) – 1:48 | 07. Another Bag of Bomb (No Seeds) – 1:06 | 08. All Love (The Movement) – 1:28 | 09. Detroit Playaz (Gator Walk) – 2:20 | 10. Blast (Computer Rock) – 0:56 | 11. J.B. and J.D. (Interlude) – 0:41 | 12. Never Front (Ears Up) – 4:23 | 13. Dillalade Ride (Contact High) – 1:52 | 14. Suffer (Concentration) – 1:42 | 15. Show Me the Good Life (Chip Stack) – 1:18 | 16. Slapped Up (Snap n’ Clap) – 1:33 | 17. Another Batch (Play It Again) – 1:08 | 18. Full Figure Pockets (Pay Jay) – 1:38 | 19. Smoke Interlude (Hawaiian Punch) – 1:01 | 20. The Sky (Beyond Sight) – 1:35

Un commento su “Madlib the Beat Konducta vol. 0/6

  1. […] Madlib e dei suoi album firmati come The Beat Konducta ho già parlato qui. Questa volta parliamo invece di un suo album davvero particolare, grandiosa e unica collaborazione […]

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