Hank Mobley | No Room for Squares

Non è certo un mistero che l’inizio degli anni ’60 corrispondano anche al periodo più florido e interessante della carriera musicale di Hank Mobley. Infatti, dopo alcuni dei suoi album più brillanti (vedi Soul Station, Roll Call e Workout), nel 1964 la Blue Note pubblicò No Room for Squares, disco in parte registrato il 7 marzo del 1963 (sessione dalla quale vennero tagliati un paio di brani poi raccolti nell’album The Turnaround!), in parte il 2 ottobre dello stesso anno.

Come spesso accade in questo periodo, Mobley si fa accompagnare da un cast all-star per entrambi i quintetti all’opera. A parte lui al sax tenore, troviamo infatti Lee Morgan e Donald Byrd alla tromba, Andrew Hill e Herbie Hancock al piano, John Ore e Butch Warren al contrabbasso e Philly Joe Jones come unico batterista.

In quell’anno in particolare, le tonalità di Mobley stavano mutando. Lo scintillante respiro della sua musica (che lo contraddistinse alla fine degli anni ’50) stava lasciando spazio ad un tono più duro, quasi stridente, dovuto in parte all’influenza di John Coltrane e in parte alla profonda volontà dello stesso Mobley di connotare i suoi brani hard bop con venature più blues. Da sottolineare, in questo senso, che la tromba di Morgan fa un ottimo lavoro quando le sue sfumature blues si accendono di trilli e brevi esplosioni, così come le aperture cromatiche di Hill al piano.
Tutti e sei i pezzi si alternano in scaletta con coerenza e fluidità, offrendo un approccio grintoso e realista che va alle radici dell’hard bop.

TRACK LIST:
I brani 1, 2, 4 e 5 sono stati registrati il 2 ottobre 1963. Il 3 e il 6, il 7 marzo dello stesso anno. Tutte le composizioni sono firmate da Hank Mobley, tranne dove indicato diversamente.

  1. Three Way Split – 7:47
  2. Carolyn – 5:28 (L. Morgan)
  3. Up a Step – 8:29
  4. No Room for Squares – 6:55
  5. Me ‘n You – 7:15 (L. Morgan)
  6. Old World, New Imports – 6:05

MUSICISTI:

Brani 1-2, 4-5:

  • Hank Mobley – Sax tenore
  • Lee Morgan – Tromba
  • Andrew Hill – Piano
  • John Ore – Contrabbasso
  • Philly Joe Jones – Batteria

Brani 3 e 6:

  • Hank Mobley – Sax tenore
  • Donald Byrd – Tromba
  • Herbie Hancock – Piano
  • Butch Warren – Contrabbasso
  • Philly Joe Jones – Batteria

Pete La Roca | Turkish Women at the Bath

Secondo dei suoi tre album come leader (dopo l’esordio di Basra e prima di Swingtime) Turkish Women at the Bath è un album del batterista Pete La Roca che qui si avvale della collaborazione del sassofonista John Gilmore, del pianista Chick Corea e del contrabbassista Walter Booker. Registrato nel 1967, il disco fu originariamente pubblicato dall’etichetta Douglas. Successivamente, nel 1973, fu misteriosamente ristampato dalla Muse Records con il titolo Bliss! come un album di Chick Corea, ma subito ritirato dagli scaffali in seguito ad un’ovvia azione legale di La Roca.

Secondo la critica, questo disco trae la gran parte del suo valore dalle sette scritture originali e intriganti di La Roca, oggi ormai piuttosto dimenticate. Di grande interesse rimangono il modo di suonare di Gilmore al sax e l’hard bop, fine e complesso allo stesso tempo, che sprigiona da tutti i brani. A testimonianza di ciò, ascolta la meravigliosa title track che fa da apertura o la “difficile” Dancing Girl che segue. Poi si torna su ritmi di nuovo placidi e nostalgici con Love Planet e su tempi e ritmi più sostenuti e liberi con Marjoun (dove Chick Corea è il grande protagonista). Da segnalare, infine, l’atmosfera sognante di Bliss.
Un ottimo disco che sfoggia stili e ritmi diversi, dove La Roca dimostra di essere un leader solido e un musicista creativo, soprattutto in fase di scrittura.

TRACK LIST:
Tutte le composizioni sono firmate da Pete La Roca.

  1. Turkish Women at the Bath – 5:14
  2. Dancing Girls – 5:50
  3. Love Planet – 5:28
  4. Marjoun – 3:34
  5. Bliss – 4:58
  6. Sin Street – 7:00
  7. And So – 1:21
  8. And So [alternate] – 1:45

MUSICISTI:

  • Pete La Roca – Batteria
  • John Gilmore – Sax tenore
  • Chick Corea – Piano
  • Walter Booker – Contrabasso

Kenny Drew and His Progressive Piano

Kenny Drew and His Progressive Piano (pubblicato in seguito anche con il titolo The Modernity of Kenny Drew) è un album del pianista americano, pubblicato dalla Norgran, che raccoglie alcune sessioni registrate tra il 1953 e il 1954 (alcune delle quali furono pubblicate originariamente nell’album The Ideation of Kenny Drew).

I vari brani del disco, testimoni delle prime date di registrazione del pianista effettuate come leader, sono sempre suonati in trio con Gene Wright al contrabbasso e Charles Wright o Lawrence Marable ad alternarsi alla batteria. Tra i dodici brani in totale ritroviamo sette scritture originali di Drew, un paio di standard e un paio di brani finiti da tempo nel dimenticatoio. I toni spesso rilassati della 52nd Street Theme di Thelonious Monk e dello standard I’ll Remember April, si alternano allo swing di Bluesville o alle ballate dove gli assoli di Drew sono spesso al centro dell’attenzione.

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Il sito Allmusic afferma che le composizioni di Drew (qui piacevoli, anche se non particolarmente memorabili) valgono l’ascolto “soprattutto per gli appassionati del bop, a patto che lo trovino” ma che, in generale, la musica è per la maggior parte piuttosto accomodante, con un’enfasi particolare destinata alle ballate.

TRACK LIST:
Tutte le composizioni sono di Kenny Drew, tranne dove indicato diversamente. I brani dall’1 al 5 e il 7, sono stati registrati a New York nel 1953, mentre il 6 e dall’8 al 12 a Los Angeles il 2 settembre del 1954.

  1. Bluesville – 5:24
  2. Angie – 5:36
  3. I Can Make You Love Me (P. DeRose, B. Russell) – 3:56
  4. My Beautiful Lady – 5a:36
  5. Many Miles Away – 2:43
  6. 52nd Street Theme (T. Monk) – 3:23
  7. I’ll Remember April (G. DePaul, P. Johnston, D. Raye) – 6:37
  8. Four and Five (B. Gay, M. H. Hellman) – 3:15
  9. Polka Dots and Moonbeams (J. Van Heusen, J. Burke) – 4:18
  10. Lo Flame – 3:36
  11. Chartreuse – 4:31
  12. Kenny’s Blues – 5:57

MUSICISTI:

  • Kenny Drew – Piano
  • Gene Wright – Contrabbasso (tracce 1-2, 4-12)
  • Lawrence Marable – Batteria (tracce 6, 8-12)
  • Charles “Specs” Wright – Batteria (tracce 1-2, 4-5 e 7)

Introducing Johnny Griffin

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Il 17 aprile 1956, con pochi lavori alle spalle come sideman (tra questi vanno citate le sue collaborazioni con Ira Sullivan e Clark Terry), il sassofonista tenore Johnny Griffin entra negli studi di Rudy Van Gelder e registra la sessione che segna il suo debutto come leader: Introducing Johnny Griffin, che verrà pubblicato l’anno successivo dalla Blue Note.

In quest’album, le improvvisazioni e la velocità di esecuzione di Griffin hanno la meglio su una scrittura più armoniosa e ragionata. Da buon solista ambizioso, inoltre, il sassofonista si prende dei rischi affidandosi a musicisti altrettanto superbi e innamorati delle parti in assolo, formando un quartetto di prestigio con Wynton Kelly al piano, Curly Russell al contrabbasso (reduce dai recenti successi di The Amazing Bud Powell e la lunga sessione live A Night at Birdland con il quintetto di Art Blakey) e Max Roach alla batteria.

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Forte del suo primo decennio come leader a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 (dai critici riconosciuto come il migliore della sua discografia), Griffin e soci danno qui vita ad una sessione brillante con alcune delle più interessanti reinterpretazioni degli standard These Foolish Things e The Boy Next Door.

TRACK LIST:
Tutte le composizioni sono di Griffin, tranne dove indicato diversamente.

  1. Mil Dew – 3:56
  2. Chicago Calling – 5:38
  3. These Foolish Things (H. Link, H. Marvell, J. Strachey) – 5:12
  4. The Boy Next Door (H. Martin, R. Blane) – 4:57
  5. Nice and Easy – 4:22
  6. It’s All Right with Me (C. Porter) – 5:02
  7. Lover Man (Davis, R. Ramirez, Sherman) – 7:56
    Bonus tracks nella versione in CD:
  8. The Way You Look Tonight (D. Fields, J. Kern) – 6:23
  9. Cherokee (R. Noble) – 4:17

MUSICISTI:

  • Johnny Griffin – Sax tenore
  • Wynton Kelly – Piano
  • Curly Russell – Contrabbasso
  • Max Roach – Batteria

Yusef Lateef | Into Something

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Nel 1961, tra il meraviglioso Eastern Sounds e il Jazz ‘Round the World che segnò il suo passaggio alla Impulse! per diversi anni, Yusef Lateef registrò questo Into Something per la Prestige/New Jazz.

Per questa “esibizione particolarmente memorabile” (definita così dal critico Scott Yanow sul sito AllMusic), Lateef si avvale di un quartetto che vede all’opera lui al sax tenore (ma anche, come da consuetudine, al flauto e all’oboe), Barry Harris al piano, Herman Wright al contrabbasso e Elvin Jones alla batteria.

Questo set di sette brani, quattro  dei quali sono scritture originali di Lateef, comprende alcune composizioni melodiche, tra cui When You’re Smiling (The Whole World Smiles with You), I’ll Remember April e You’ve Changed, e altre più ritmate ed esotiche che rendono quest’album ricco di sonorità a tutto tondo.

Yusef Lateef

TRACK LIST:
Tutte le composizioni sono di Lateeef, tranne dove indicato diversamente.

  1. Rasheed – 5:26
  2. When You’re Smiling (The Whole World Smiles with You)
    (M. Fisher, J. Goodwin, L. Shay) – 4:43
  3. Water Pistol – 5:40
  4. You’ve Changed (B. Carey, C. Fischer) – 4:53
  5. I’ll Remember April (G. de Paul, P. Johnston, D. Raye) – 6:51
  6. Koko’s Tune – 6:29
  7. P. Bouk – 7:11

MUSICISTI:

  • Yusef Lateef – Sax tenore, Flauto (traccia 5), Oboe (traccia 1)
  • Barry Harris – Piano (tracce 1, 4, 5 & 7)
  • Herman Wright – Contrabbasso
  • Elvin Jones – Batteria

[VIDEO] Dave Brubeck Quartet | St. Louis Blues (live in Belgium, 1964)

Dave Brubeck e i suoi soliti compagni di avventura, si destreggiano leggeri sulla St. Louis Blues registrata in uno studio televisivo in Belgio nel 1964. Uno spettacolo da guardare e ascoltare, ovviamente, costellato dagli immancabili assolo (in particolare quello lungo e pregevole di Joe Morello a partire dal minuto 6:10).
Il quartetto si esibirà ancora per la tv belga nel 1966 e le varie performance sono state raccolte per la prima volta nel 2007 nel DVD Jazz Icons: Dave Brubeck Live in ’64 & ’66 (lo trovi qui su Amazon).

Dave Brubeck – Piano
Paul Desmond – Sax alto
Eugene Wright – Contrabbasso
Joe Morello – Batteria

Hank Mobley | Poppin’

Registrato il 20 ottobre del 1957, Poppin’ è un album del sassofonista Hank Mobley che vanta un eccellente sestetto composto anche da Art Farmer alla tromba, Pepper Adams al sax baritono, Sonny Clark al piano, Paul Chambers al contrabbasso e Philly Joe Jones alla batteria. Particolarità di questa sessione è che fu curiosamente recuperata dalla Blue Note solo ventitré anni dopo, nel 1980, e distribuita inizialmente solo in Giappone.

Questa disco è da annoverare tra i numerosi che il celebre sassofonista tenore registrò tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 e in realtà, come già avvenuto in altre occasioni, vista la qualità dei pezzi è difficile individuare il motivo del perché sia rimasto inedito fino alla fine degli anni ’70.
I cinque brani in scaletta, tre dei quali scritture originali di Mobley che una volta di più dimostra la sua straordinaria versatilità come compositore, sono suonati con passione e vigore e sono costellati da eccellenti performance
(in particolare Clark si distingue per i suoi agili assolo). Tra i brani, vanno almeno ricordati quello che dà il titolo al disco, la nostalgica Darn That Dream, la Tune-Up di Miles Davis (dove la fantasia di Art Farmer riesce a non far sentire troppo la mancanza del suo più illustre collega trombettista) e East of Brooklyn che mette in risalto il talentuosissimo trio di fiati di quest’ottimo ensemble.

Il risultato è un insieme ben caratterizzato di purissimo hard bop, che ha la forza di collocarsi tra le migliori e più solide sessioni della discografia di Mobley.

TRACK LIST:
Tutte le composizioni sono di Mobley, tranne dove indicato diversamente.

  1. Poppin’ – 6:33
  2. Darn That Dream (E. DeLange, J. Van Heusen) – 6:10
  3. Gettin’ into Something – 6:33
  4. Tune-Up (M. Davis) – 10:53
  5. East of Brooklyn – 10:09

MUSICISTI:

  • Hank Mobley – Sax tenore
  • Art Farmer – Tromba
  • Pepper Adams – Sax baritono
  • Sonny Clark – Piano
  • Paul Chambers – Contrabbasso
  • Philly Joe Jones – Batteria

Art Taylor | Taylor’s Wailers

Taylor’s Wailers è un album pubblicato dalla Prestige nel 1957, testimone del debutto come solista del batterista Art Taylor. Il disco raccoglie i brani registrati originariamente il 25 febbraio del ’57, più uno proveniente da una differente sessione con John Coltrane al sax (registrata invece il 22 marzo dello stesso anno).

Cinque dei sei brani in totale sono eseguiti da un sestetto composto per lo più da giovani musicisti, alcuni dei quali destinati a diventare brillantissimi interpreti. A parte lo stesso Art Taylor, infatti, troviamo Donald Byrd alla tromba, Jackie McLean al sax alto, Charlie Rouse al sax tenore, Ray Bryant al piano e Wendell Marshall al contrabbasso. Tra questi pezzi troviamo la versione originale della celebre Cubano Chant di Bryant e le belle reinterpretazioni di due brani di Thelonious Monk (Off Minor e Well, You Needn’t). Per quanto Bryant rappresenti qui l’uomo di esperienza, è assolutamente da sottolineare il trio di fiati composto da forti personalità che proprio in quel periodo stavano sviluppando individualmente i propri stili.
L’ultimo pezzo (una versione della C.T.A. di Jimmy Heath scartata da un’altra sessione e qui inserita in realtà come seconda in scaletta) è interpretata invece dal quartetto con il quale Taylor suonava all’epoca, composto da alcune delle più grandi eminenze del jazz: John Coltrane al sax tenore, Red Garland al piano e Paul Chambers al contrabbasso.

Taylor’s Wailers raccoglie alcune giovani testimonianze, importantissime in chiave futura, ed è rappresentante di un hard bop purissimo, all’apice delle proprie potenzialità.

TRACK LIST:

  1. Batland (L. Sears) – 9:52
  2. C.T.A. (J. Heath) – 4:43
  3. Exhibit A (L. Sears) – 6:16
  4. Cubano Chant (R. Bryant) – 6:36
  5. Off Minor (T. Monk) – 5:38
  6. Well You Needn’t (T. Monk) – 7:55

MUSICISTI:

Tracce #1, 3-6

  • Art Taylor – Batteria
  • Donald Byrd – Tromba
  • Jackie McLean – Sax alto
  • Charlie Rouse – Sax tenore
  • Ray Bryant – Piano
  • Wendell Marshall – Contrabbasso

Traccia #2

  • Art Taylor – Batteria
  • John Coltrane – Sax tenore
  • Red Garland – Piano
  • Paul Chambers – Contrabbasso

Stanley Turrentine & the 3 Sounds | Blue Hour

I 3 Sounds erano un trio jazz attivo tra il 1956 e il 1973, composto da Gene Harris al piano, Andrew Simpkins al contrabbasso e Bill Dowdy alla batteria. Nel 1960 (anno particolarmente attivo per il trio, che registrò ben quattro album), il sassofonista Stanley Turrentine propose loro un disco collaborativo. Nacque così Blue Hour, album che raccoglieva i brani registrati nella sessione del 16 dicembre del 1960, e pubblicato l’anno successivo dalla Blue Note.

Nel 2000, con il titolo Blue Hour: The Complete Sessions, l’album fu rimasterizzato in digitale e impacchettato con un disco aggiuntivo che raccoglieva i brani non pubblicati nella precedente sessione, più quattro registrati invece da una sessione completamente inedita (del 29 giugno 1960).

Vista la presenza di Turrentine a capo della band, e nonostante la sua carriera da solista fosse appena cominciata, Blue Hour non poteva non rivelare da subito la sua natura blues e rilassata. In definitiva, un album da ascoltare più volte.

TRACK LIST:
I brani dell’LP originale e i primi 3 della Complete Sessions sono stati registrati il 16 dicembre del 1960, mentre gli ultimi quattro brani, il 29 giugno dello stesso anno.

Original LP

  1. I Want a Little Girl (M. Mencher, B. Moll) – 7:03
  2. Gee Baby, Ain’t I Good to You (A. Razaf, D. Redman) – 5:20
  3. Blue Riff (G. Harris) – 6:26
  4. Since I Fell for You (B. Johnson) – 8:46
  5. Willow Weep for Me (A. Ronell) – 9:55

Bonus tracks on Blue Hour: The Complete Sessions CD 2:

  1. Blues in the Closet (Pettiford) – 5:00
  2. Just in Time (Comden, Green, Styne) – 5:40
  3. Gee Baby, Ain’t I Good to You [Alternate Take] – 5:33
  4. Where or When (Hart, Rodgers) – 7:00
  5. Blue Hour (G. Harris) – 5:14
  6. There Is No Greater Love (Jones, Symes) – 8:24
  7. Alone Together (Dietz, Schwartz) – 4:40
  8. Strike up the Band (G. Gershwin, I. Gershwin) – 5:24

MUSICISTI:

  • Stanley Turrentine – Sax tenore
  • Gene Harris – Piano
  • Andrew Simpkins – Contrabbasso
  • Bill Dowdy – Batteria

Red Garland’s Piano

La terza sessione registrata da Red Garland come leader, dà vita all’album Red Garland’s Piano. Registrato il 14 dicembre del 1956, il disco fu pubblicato dalla Prestige nel marzo del 1957 ed è testimone di un periodo particolarmente distintivo nella carriera del pianista. Garland qui è all’opera su otto standard, tra cui i bellissimi Please Send Me Someone to Love di Percy Mayfield, Stompin’ at the Savoy (composta originariamente nel 1934 da Edgar Sampson, ma co-firmata da Benny Goodman che ne diede la propria versione nel ’36) e la If I Were a Bell di Frank Loesser (resa davvero celebre in quello stesso anno da Miles Davis che la suonò in apertura del disco Relaxin’ with the Miles Davis Quintet).

Accompagnato da Paul Chambers al contrabbasso e da Art Taylor alla batteria, Garland mette insieme un repertorio che ha contraddistinto il suo modo di suonare in quegli anni, fatto di accordi distintivi, creatività melodica e un solido senso dello swing. Red Garland’s Piano è insomma un disco che si può facilmente consigliare agli amanti del piano jazz (e non solo a loro, ovviamente).

TRACK LIST:

  1. Please Send Me Someone to Love (P. Mayfield) – 9:51
  2. Stompin’ at the Savoy (B. Goodman, A. Razaf, E. Sampson, C. Webb) – 3:12
  3. The Very Thought of You (R. Noble) – 4:12
  4. Almost Like Being in Love (A. J. Lerner, F. Loewe) – 4:52
  5. If I Were a Bell (F. Loesser) – 6:41
  6. I Know Why (And So Do You) (H. Warren, M. Gordon) – 4:50
  7. I Can’t Give You Anything but Love (D. Fields, J. McHugh) – 5:05
  8. But Not For Me (G. Gershwin, I. Gershwin) – 5:52

MUSICISTI:

  • Red Garland – Piano
  • Paul Chambers – Contrabbasso
  • Art Taylor – Batteria